lunedì 30 ottobre 2017

Ricordi incancellabili dalla memoria di una domenica fredda e terribilmente piovosa...


Il 30 Ottobre 1977, in un Perugia-Juventus, giocata sotto una pioggia battente, al quinto minuto del secondo tempo, Renato Curi si accasciò sul campo esanime. Aveva 24 anni e oggi alla sua memoria è dedicato lo Stadio del Perugia. Il numero 8 dei grifoni guidati da Ilario Castagner, si accasciò a centrocampo all'improvviso: il capannello intorno a lui, la concitazione, la barella scortata fino al tunnel degli spogliatoi fecero subito capire che si trattava di qualcosa di grave. La corsa disperata in ospedale fu vana. A fine partita l'annuncio della sua morte, dalla voce di Sandro Ciotti. Ironia della sorte, proprio contro la Juventus, la stessa squadra a cui due stagioni prima, quella 1975/76, aveva fatto perdere il campionato con un gol che determinò la vittoria dell’ultimo Scudetto del Torino.

Io c'ero, mio zio ed un suo amico mi avevano portato a vedere la partita. Avevo 14 anni, ero un adolescente e con me c'era un amico che per ironia della sorte qualche anno più tardi perì in circostanze simili, Leonardo Cesari... Ricordi incancellabili dalla memoria di una domenica fredda e terribilmente piovosa...

ERA UNA NOTTE BUIA E TEMPESTOSA... "RICORDI DI UN TREMENDO FINE OTTOBRE 2016"


Un anno esatto è passato da quel 30 ottobre 2016... Alle sette e quaranta ero in cucina, davanti alla televisione, avevo appena fatto colazione quando tutto cominciò a tremare, prima in maniera impercettibile, quindi con più forza, come se una grande mano, avesse afferrato la casa, scuotendola, come un fuscello al vento... Ecco, che viene giù... La casa si scuoteva, tutto tremava, la paura mi paralizzava e mi faceva rimanere pietrificato attaccato alla sedia... l’unico movimento possibile, era quello degli occhi che si alzano per scrutare l’oscillare del lampadario ed in base al suo movimento cercare di capire l’intensità del “mostro”. Prima di correre sui siti internet per cercare di capire cosa è successo, mentre sullo schermo della televisione, appare a caratteri cubitali la scritta: ultim’ora - nuova violenta scossa di terremoto. Il tempo si dilata e quegli interminabili secondi, che avevano come colonna sonora, quella fatta da rumori cupi e inconsueti, non passavano mai, sembravano durare minuti, la paura che potesse finire tutto, compreso, la mia vita, mi attanagliava, era tutto angosciante... tanto da bloccare la respirazione e cominciare a invocare il cielo. Una scossa inattesa, perchè si pensava che dopo il 26 ottobre, il peggio fosse passato... E invece, qualche giorno prima, due mesi dopo, di quella qualunque nottata di fine agosto, come un film già visto, la paura senza volto, il terrore che sorprende la vita e che non sembra trovare spiegazione, era tornato a impadronirsi della nostra anima, come un mostro immondo, che popola i film horror. Era una notte buia e tempestosa... fuori il vento e la pioggia sembrava essere lo scenario ideale per quella serata da tregenda di un giorno di fine ottobre che sarebbe, e lo sarà per sempre per il resto dei miei giorni ben impressa nella mia memoria. Ma non era finita li, era solamente un’altra tappa di paura e incubi cominciati un paio di mesi prima. Infatti, un paio d’ore dopo, alle 21,18 un’altra “schicchera”, addirittura più forte della prima... Ma poi anche a gennaio toc toc “terry” tornò a ritrovarci, e poi ultimamente di tanto in tanto fa sentire la sua voce, della quale faremmo volentieri a meno.....

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