sabato 30 giugno 2018

NELLA MIA VITA HO....



"Nella vita ho sbagliato molto, ho fatto tanti errori, ho pianto, ho patito tanto dolore e tante delusioni... Ho provato sempre a rialzarmi, spesso e volentieri da solo e non sempre ci sono riuscito, ma non ho mai perso di vista gli altri... per questo sono Stefano... "

venerdì 29 giugno 2018

UNA STRANA ESTATE…DUE


Salve amici, come va quest’inizio di estate senza calcio? Ossia, come vanno i mondiali di Russia senza la partecipazione della nostra Nazionale? Dal punto di vista emozionale, direi in maniera soporifera, senza il pathos, la tensione emotiva, le incazzature e anche le gioie, ultimamente sempre più rare che accompagnano le partite degli azzurri, soprattutto nelle due ultime edizioni della competizione planetaria che ha visto l’Italia uscire al primo turno. Per il resto va come i giocatori della nostra Nazionale, ossia davanti alla televisione a vedere, oltre che alle pillole di Blob, che quotidianamente ci ripropone alcuni spezzoni delle gare storiche dell'Italia ai mondiali, il mondiale degli altri, che ormai è giunto alla fine della prima fase con le squadre dimezzate dopo la fase a gironi. Beh c’è da dire che l’interesse è quanto mai basso e non per gli orari delle partite, ottimi tutto sommato, ma come detto si sa quando non gioca, l’Italia è difficile tenere alta la tensione. Così abbiamo passato questa fase del campionato a cercare di trovare la nostra squadra del cuore, con esempio personalmente la simpatica Islanda, oppure il Belgio e per d’altro canto a tifare, in maniera poco simpatica “contro” i nostri acerrimi rivali, in primis la Germania… E l’uscita ingloriosa dei teutonici al primo turno, non solo per la rivalità sportiva ma anche politica, ha fatto esultare un po’ tutti, quasi quanto una vittoria in una partita diretta. Tutti quei fattori come potenza economica, programmazione, affidabilità, competitività, che con poca fantasia, tipica invece di noi italiani, ci hanno indotto un complesso d’inferiorità nei loro confronti, questa volta non sono bastati, determinando la fine di un ciclo, che aveva avuto l’apice con la conquista del titolo in Brasile nel 2014. E così anche la massima coniata da Gary Lineker, calciatore inglese: “Il calcio è un gioco semplice, ventidue uomini inseguono una palla per novanta minuti e alla fine i tedeschi vincono sempre”, passerà agli archivi. 
Il declino del “tiki taken”, un flop clamoroso, una caduta storica, una disfatta epocale, per di più avvenuta con la Corea del Sud, che a noi calciofili italiani evoca spettri mai del tutto cancellati e che ai coreani, come premio farà evitare il servizio militare, che da noi invece qualcuno cerca di reintrodurre, ha contribuito a salvare il mondiale dalla prospettiva italica. 
E se invece alla fine del mondiale dovessimo addirittura riabilitare l’ex CT della Nazionale Giampiero Ventura? Infatti, grazie alle prodezze degli svedesi, che avevamo etichettato, forse dimenticandoci della nostra pochezza, con un po’ di frustrazione dei brocchi e che intanto hanno superato la prima fase vincendo il raggruppamento, escludendo proprio la Germania, data per strafavorita, potrebbero far vedere sotto una luce diversa quella nefasta serata dello scorso novembre, che vide l’Italia out dalla competizione iridata… 
E forse vedremmo in caso di buon risultato dei nordici Ventura fare i caroselli da solo con la propria macchina…. (S.B.)

RICORDO DI UN AMICO....


Un mio articolo su L'Azione di questa settimana, in ricordo dell'amico e sindacalista Angelo Colonna, scomparso a dicembre 2017.

venerdì 1 giugno 2018

IL CIRCOLO MARCHE PRESS DI FABRIANO FESTEGGIA 25 ANNI DI VITA


RACCONTARE LO SPORT - Grenoble-Les deux Alpes - Dove lo sport incontrò la leggenda



Grenoble-Les deux Alpes - Dove lo sport incontrò la leggenda
Raccontare lo sport a volte è poesia, epos, pathos. Si deve trasmettere emozioni, anche attraverso elementi drammaturgici, creare interazione tra scrittore o narratore e lettore o colui che sta davanti uno schermo televisivo o attaccato alla radiolina o oggigiorno al device tecnologico. Tramutare la cronaca dell'avvenimento sportiva in retorica dello stesso, offrendolo all'immaginario collettivo del lettore. E il grande ed indimenticabile Adriano De Zan , questo lo sapeva fare a meraviglia. (s.b.)

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