giovedì 1 aprile 2021

LEONARDO UN AMICO CHE NON SI DIMENTICA

 di Stefano Balestra


Mi alzai una mattina di quaranta anni fa per andare a scuola... Era una bella giornata di sole come quelle di questi giorni, ed ero contento di poterti rivedere amico mio e continuare a parlare come avevamo fatto la sera prima... Invece una volta arrivato a scuola, la terribile notizia, eri morto, sul campo di basket, il tuo cuore ti aveva tradito... Proprio quel cuore che tu mettevi in ogni cosa che facevi... Eri un idolo per noi, i ragazzi di via Loreti e della Ceramica, qualsiasi sport facessi, tennis, ping pong, pallavolo, basket, calcio, con la nostra Atlas con la quale sfidavamo tutti a Fabriano, avevi successo... Un giorno che sembrava un’eternità, con il sole radioso che illuminava la giornata che configgeva con la tristezza dentro il mio cuore… Non mi capacitavo della tua scomparsa, c’eravamo lasciati la sera prima davanti a casa tua a parlare di calcio, tu della Juventus io dell’Inter, di pallacanestro, di sport e di tante cose da fare insieme. Allora a differenza di oggi, era sufficiente un pallone, un paio di scarpette, quattro amici per passare ore e ore a correre a perdifiato e a divertirsi senza tanti grilli per la testa. Molti non lo avranno conosciuto se non perché a lui è intitolato il vecchio Palazzetto dello sport, ma in tanti che oggi che navigano oltre i cinquanta, il suo ricordo è quanto mai vivissimo. Leonardo Cesari scomparve il 24 marzo 1981, proprio pochi giorni prima dello start del torneo cittadino di basket che fu intitolato poi dagli organizzatori e dagli amici di Leonardo alla sua memoria.

Leonardo aveva fatto dello sport la sua vera e propria ragione di vita, anche perché madre natura gli aveva donato doti fisiche e atletiche uniche e aveva un talento innato per lo sport, che in sostanza gli permetteva di eccellere in qualsiasi attività praticasse, dal basket, al calcio, al tennis al ping  pong.

Leonardo aveva poco più di diciotto anni, ed era la punta di diamante di una piccola squadra la Meton, nata l’anno prima da un gruppo di amici appassionati di basket la cui febbre imperversava in quegli anni nella città della carta, e trascinò questo gruppo di neofiti a un secondo posto nel campionato juniores 80/81 alle spalle dell’Honky Jeans e proprio davanti agli occhi di Alberto Bucci nella partita con i cugini che schieravano Servadio, Gambelli, Riccitelli, Rossi, nonostante la sconfitta Leonardo sciorinò una prestazione monstre, 32 punti e 14 rimbalzi, essendo alla fine del campionato il migliore della Meton.


Un vero e proprio esempio, sia come sportivo sia come uomo, nonostante la sua giovanissima età, sempre sereno, aperto, gioviale, amico simpaticissimo, un ragazzo esemplare, dalla vitalità incredibile, le cui orme furono poi prese dal fratello Gabriele anche lui di talento per lo sport.

Poi però la dura impietosa legge della vita decise di separarlo da ciò che amava di più, ma soprattutto da chi amava e da chi lo amava.

La vita è fatta di pagine belle, di grandi emozioni e di pagine brutte e dolorose, di amici rapiti dalla fatuità della vita che però rimangono fino alla fine dei tuoi giorni indelebilmente nella tua memoria...

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