Da Orbetello, in provincia di Grosseto a Sirolo in provincia di Ancona, ossia due Bandiere Blu 2024, ossia quel prestigioso riconoscimento assegnato alle località turistiche balneari che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio. Sauro Verdini di Fabriano, Ezio Tambini da Sassoferrato, Remo Pandolfi da Genga hanno portato a compimento l’ennesima “impresa” cicloturistica, andando ad aggiungere al loro palmares, dopo il Cammino di Santiago di Compostela e quello tra i paesaggi di Marche e Umbria ferite dal terremoto dello scorso anno, questa pedalata collegando idealmente due dei posti tra più belli d’Italia, mete di tanti turisti. Sette giorni di pedalate, una dopo l’altra, respiro dopo respiro, chilometro dopo chilometro per un totale di 460, con un dislivello attivo complessivo di 9250 metri, attraversando quattro regioni Toscana, Lazio, Umbria e Marche...
Un modo autentico e genuino per avere emozioni e della
bellezza che i luoghi incontrati sanno offrirti, emozionanti itinerari con
panorami ad ampio respiro. I nostri amici, accompagnati da un meteo incerto,
tra il rischio pioggia e il caldo insistente, hanno attraversato nel loro
incedere tutto l'Appennino centrale toccando nel loro peregrinare Capalbio,
Saturnia con le famose terme, Pitigliano la città di tufo, il lago di Bolsena, Bagnoregio
e l’iconica Civita di Bagnoregio definita la città che muore, Todi, Spello,
Colfiorito, Camerino, Treia e Filottrano. A Saturnia hanno provato l’ebbrezza di pedalare
sul famoso "muro Pantani". 3 chilometri e mezzo di salita intitolata
al “Pirata” dove si faceva una gara a cronometro molto impegnativa. Logicamente
data l'età dei nostri tre amici, è stato un percorso anche enogastronomico dove
hanno assaggiato molte specialità delle zone che nelle sette tappe hanno
visitato.
Le due ruote sono considerate il mezzo slow per eccellenza,
un binomio tra bike e food. Un tour mangereccio/ culinario a base di calorie e
proteine, che l’ottimo cibo che la Toscana, così come le Marche, l’Umbria ed il
Lazio sanno offrire, per recuperare le energie dissipate dal faticoso sforzo.
Ma d’altronde è difficile trovare nella nostra penisola un posto dove il lato
culinario lasci delusi.
Un’avventura che Sauro, così come ha fatto in altre
occasioni, ha raccontato e condiviso quotidianamente con video, fotografie,
pensieri, emozioni ai suoi amici, sulla pagina del proprio profilo Facebook, in
un diario di bordo fatto di ricordi indelebili.
La bicicletta notoriamente un’attività per solitari, ma farlo
in compagnia lungo un tragitto, dove non esiste competizione, anzi ci si aiuta
e ci si sostiene a vicenda nei momenti di difficoltà che lo sforzo fisico
impone, pedalata dopo pedalata, anche quando la mente è annebbiata e la
lucidità offuscata dal sole cocente e dalle ardue e impegnative salite, può
permettere di portare a compimento anche imprese a volte considerate
apparentemente impossibili. Ed alla fine
dell’avventura, i tre portano sicuramente con loro dei bellissimi ricordi ed una
consapevolezza che viaggiare con le proprie forze, con borse e zaino in spalla,
ti arricchisce interiormente e ti fa scoprire il territorio sotto un altro
punto di vista.
STEFANO BALESTRA