Salve a tutti, amiche e
amici!!! Come sono andate se le avete
terminate o come stanno andando, se ancora ci state le ferie? Benissimo, bene,
benino, così cosi, poteva andare meglio, per carità non vedo l’ora di tornare a
lavorare… A ognuno il suo metro di giudizio personale per descrivere il proprio
agognato, quanto meritato periodo di riposo, magari lontano dalla routine
quotidiana…
Avete resistito dal pubblicare
la foto dell’ennesima abbuffata su Facebook? Io no… Avete resistito dal
pubblicare la vostra foto al mare, far vedere a che livello è arrivata la
vostra abbronzatura, con chi siete e dove siete e quanti like ha ricevuto? Io
no…. Avete resistito dal dare una sbirciatina a whatsapp per vedere se vi è
arrivata una notifica? Io no…, anche per motivi di lavoro… Avete resistito
dall’aggiornare la vostra storia su Instagram, Messenger o Whatsapp? Io no… A
volte è vero forse si usa la piazza virtuale per darsi un tono, per far
apparire la propria vita migliore di quanto in realtà non sia.
Niente disconnessione felice
amiche e amici e non credo solo per me. Niente sparizione dai radar, è
continuata anche durante la calda estate 2018 e durante le ferie l’abbuffata
digitale e l’ubriacatura da social network, che ormai fanno parte della nostra
vita, dove ci piace esibirla più o meno innocentemente, come un fotoromanzo. Ma
d’altronde l’altra faccia della medaglia è che servono anche per tenersi
informati (al di là del mare ridondante di bufale e fake news), anche sul
terribile fatto di cronaca di Genova o le vicende politiche.
Niente JOMO quindi, ossia la
saggezza di cercare un maggior benessere psicofisico mediante un utilizzo meno
compulsivo d’internet e del social network e social media… Una dipendenza vera
e propria vista che una recente indagine ha rivelato che nella nostra bella
penisola, gli over 35 passano di media 7 ore il giorno connessi a device
tecnologici e 6 ore al giorno durante il week end, anche se poi la
comunicazione più significativa rimane secondo me quella tra due persone che si
guardano negli occhi.
Ovvio resistere alla tentazione
di stare lontani, anche per solo qualche ora dal nostro trastullo preferito,
dalle chat o dai social, con il loro potere ipnotico è più facile da dirsi che
da farsi realmente… Ma per qualcuno nell’epoca dell’iperconnessione e del tagga
e condividi, è strumento utile per sfuggire alla solitudine, una volta uno
stato di grazia, sinonimo di libertà e oggi assurta quasi al ruolo di malattia,
uno stato esistenziale che provoca sofferenza e come medicina per essere
alleviata si può assumere, come prescriverebbero i dottori, qualche ora di
social al bisogno, per mantenere i contatti.
Ma siamo sicuri però che lo
stato d’animo non peggiori, non per chi ha deciso di stare fuori dal mondo
social, ma chi pur essendo presente, li vive in maniera “passiva”, cioè
leggendo senza interagire direttamente con gli altri? Chissà…
Ad ogni modo lo prometto, ci
proverò anche io, non prima di avere letto le mail, caricato le foto su
Instagram, scritto il post su Facebook…. (s.b.)