sabato 19 novembre 2022
E ADESSO PER CHI TIFIAMO?
giovedì 3 novembre 2022
DA FAVRIANOPOLI A FAVRITOUR, IL BIS DI NICOLA PIERSIMONI
di STEFANO BALESTRA
Nicola Piersimoni raddoppia. Infatti, dopo il successo del
gioco da tavolo Favrianopoli del 2021, una sorta di Monopoli della città della
Carta e messo in commercio per Natale 2021 e la cui finalità benefica era a
favore dell’Associazione Oncologica Fabrianese, torna con un nuovo gioco da
tavolo, "FaVriTour".
Questa seconda edizione, realizzata grazie al supporto di Sabrina Riccitelli di Marley, anch’essa, oltre ad essere un nobile progetto per far conoscere Fabriano, realizzata in collaborazione con il Palio di San Giovanni Battista, invece sarà dedicata al turismo ed è una sorta di percorso tra le bellezze artistiche della città della carta, dove ci sono domande su Fabriano che se risposte esattamente permetteranno al giocatore, accompagnato da Marino, personaggio che richiama l’iconica figura di mastro Marino, di avanzare lungo le 111 caselle del gioco e vincere e diventare il turista perfetto.
Tre sono i concetti su cui è basato il gioco: divertimento,
promozione territoriale, beneficenza, infatti, quest’anno il ricavato sarà
devoluto all'Associazione AUSER. Una associazione di volontariato e promozione
sociale, impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e valorizzare
il loro contributo nella società. Una rete di relazione, solidarietà e
partecipazione.
All'interno della scatola del gioco, troviamo una preziosa
filigrana realizzata dal Maestro Sandro Tiberi, sulla quale saranno illustrate
le istruzioni del gioco, con una strofa in dialetto del Maestro e poeta
vernacoliere Teseo Tesei, che avevano contribuito anche all’edizione di
Favrianopoli. Altro contributo per la realizzazione del gioco, come detto in
precedenza, quello di Sabrina Riccitelli di Marley, che anche questa volta,
così come nella precedente occasione di Favrianopoli, ha fornito a Nicola, un
aiuto fondamentale per la parte grafica del gioco.
Senza dimenticare il prezioso contributo di Fabriano Storica
(www.fabrianostorica.it), sito internet utile per conoscere e diffondere la
cultura storica di Fabriano. Una preziosa banca dati virtuale, un contenitore
di vecchie fotografie, leggende, curiosità, usanze e personaggi dei tempi
andati della città della carta.
Carte CHIAPPECE, GIMO AVANTI, GIMO INDIETRO, nel più
autentico e genuino “slang” Fabrianese, che determinano la posizione dei
concorrenti sul tabellone rigorosamente diviso in colori delle Porte (Porta
Pisana, Porta Cervara, Porta del Piano, Porta del Borgo). Infine troviamo una
brochure turistica, tradotta anche in inglese dalla professoressa Antonella
Giulietti con info e curiosità sulla nostra amata città. Immortalati sul
tabellone il Loggiato San Francesco, Il Palazzo del Podestà e la Fontana
Sturinalto, che con la loro bellezza e unicità lasciano a bocca aperta i tanti
turisti. Quattro i segnalini, uno per ogni giocatore e poi ci sono sei chiavi
formato antico, tra le quali quella d’oro, che se un giocatore ne verrà in
possesso durante il gioco, gli permetterà di aprire le porte della città e risulterà
il vincitore.
Nicola Piersimoni, venticinque enne studente dell’Università
di Macerata presso la facoltà Beni culturali e scienze del turismo, durante le
interminabili giornate del primo lockdown del 2020, armato di senso di
appartenenza, un pizzico di coraggio e l’entusiasmo di chi è giovane e ci
crede, aveva ideato questa iniziativa.
Un gioco da tavolo su Fabriano è importante, perché permette
sia di conoscere ancor meglio la propria città e aumentarne in maniera
simpatica e caratteristica, il senso di appartenenza sia perché poter
condividere con la propria famiglia, un gioco è qualcosa che unisce. Inoltre
anche contribuendo alla valorizzazione delle tradizioni del territorio della
città della carta e con esso dare un aiuto concreto a chi ne ha particolarmente
bisogno, soprattutto in periodi difficili come quelli dei tempi che stiamo
vivendo.
L’obiettivo, così come precedentemente accaduto, è quello di mettere in vendita la scatola gioco per le prossime festività natalizie, per una simpatica strenna e per passare tante ore con la famiglia e gli amici.
Favritour, sarà possibile acquistarlo dal prossimo 18
novembre, presso la sede dell’Ente Palio, in Piazza del Comune 35, oppure sarà
possibile prenotarlo scrivendo sulla pagina Facebook Favrianopoli, oppure
contattando direttamente Nicola, al 3342441598.
mercoledì 28 settembre 2022
FABRIANESI SULLA VIA DEI BORGHI SILENTI
di Stefano Balestra
Sauro Verdini, “the pelican” per gli amici,
dipendente dello stabilimento Whirlpool di Melano - Marischio, dopo i due
Cammini di Santiago de Compostela in mountain bike, del 2018 e 2019, si è rimesso
in gioco. Questa volta, l’ha fatto, però, scendendo, eccezionalmente in quest’occasione
dalla sua due ruote dalla quale non si separa mai, in una specialità per lui
nuova...
Questa volta a piedi nel "Cammino dei Borghi Silenti", da vero pellegrino, insieme con altri due fabrianesi, Marino Brunetti e Paolo Gigli, due grandi camminatori. Un evento abbastanza giovane essendo stato creato nel 2019, un perfetto connubio tra natura, storia, paesaggi mozzafiato e sapori antichi. Sauro, Paolo e Marino, zaino in spalla, in quattro giorni, hanno percorso novantacinque chilometri per completare il percorso ad anello, impiegando trentadue ore, per un dislivello di 2670 metri e 135260 passi, uno dietro l’altro da Tenaglie a Tenaglie, un piccolo borgo vicino al lago di Corbara in Umbria, camminando su strade sterrate, sentieri di montagna. E come dice il nome stesso, questo percorso tocca diversi borghi antichi rimessi a nuovo molto caratteristici e molto panoramici, in più si passa anche nella "la tenuta dei ciclamini" dove Mogol ha aperto una sorta di università della musica e ruota attorno al Monte Croce di Serra, il punto più alto dei monti Amerini, compreso nei comuni di Montecchio, Guardea, Avigliano Umbro e Baschi.
I tre “camminatori”, lungo il percorso, immerso in una natura rigogliosa e intatta, in un silenzio rilassante, con il camminare slow che ti fa sentire sospeso nel tempo, hanno incontrato anche ruderi romani, castelli ed eremi misteriosi, che li hanno accompagnati nella scoperta, di uno dei luoghi più affascinanti dell’Umbria, ma forse ancora lontano, ma sicuramente non meno bello dei luoghi della vicina Umbria, più conosciuti dal turismo di massa. Un cammino simile, ai più noti Cammino di Santiago de Compostela in Spagna e alla via Francigena.
“In questi quattro giorni – dice Sauro- in un clima
cameratesco, abbiamo condiviso tutto, camera da letto, pranzo, cena, acqua, e
nel mio caso – dice sempre Sauro- anche gli utilissimi antidolorifici e
antinfiammatori”.
Cosa ti resta di quest’avventura? “Calarsi fisicamente e psicologicamente in
eventi del genere, ti permette di creare uno scambio e una connessione
autentica anche oltre che con questi luoghi magnifici, anche con chi cammina al
tuo fianco e mi ha permesso di avere rafforzato, grazie anche alla dimensione
tranquilla, che ti permette di ritrovare pace e serenità dalla stressante vita
quotidiana di oggigiorno - dice Sauro- l'amicizia con Marino e avere conosciuto
una persona speciale come Paolo”.
“Forse in futuro potremmo tentare qualche altra avventura – termina
Sauro- ci stiamo organizzando”.
venerdì 16 settembre 2022
BUON COMPLEANNO PRESIDENTE!!!
Nonostante queste ore difficili per le nostre comunità, si alza forte il grido di augurio per Francesco Merloni che domani sabato 17 settembre compirà 97 anni. A farglieli, sono le maestranze del sito di Genga, uno di quelli storici dell'epopea merloniana. A stringersi forte intorno al fondatore e il presidente onorario di Ariston Group, guidata dal figlio Paolo, per gli auguri di buon compleanno, ma anche di una buona guarigione, poiché Francesco è ancora in convalescenza a causa dell’infortunio occorso qualche settimana fa mentre era in vacanza in Sardegna, tutti i lavoratori, dal direttore della fabbrica Giacomo Donati, all’HR, il responsabile delle risorse umane, Fabrizio Malizia, ai delegati Rsu, Filippo Siciliano, Vincenzo Capitanelli e Paolo Orazi, che hanno tappezzato una bandiera con tutte le loro firme e gli auguri.
Un legame che negli ultimi anni si è fortemente rinsaldato come dimostrato anche dal calore e dall’affetto espresso anche nel 2020 in occasione del covid che aveva colpito Francesco. Un angolo di mondo industriale dove tra la globalizzazione, la post- globalizzazione e scenari mondiali a tinte fosche, il rapporto di lavoro, trova un sincretismo che lo pone al di la del semplice assioma padrone operaio. E come tutte le famiglie degne di questo nome, quando c’è una ricorrenza, ci si fanno gli auguri, che in certi momenti della vita hanno un significato e un calore particolari….
STEFANO BALESTRA
lunedì 15 agosto 2022
SUCCESSO PER LA 38^ EDIZIONE DELLA SAGRA DELLA LUMACA A CANCELLI
La sagra della lumaca di Cancelli di Fabriano, più forte della pandemia. I due anni di stop imposti dal Covid non hanno, infatti, fermato il consueto successo della sagra della lumaca di Cancelli, manifestazione organizzata dal CRAL " Domenico Bilei" e giunta alla sua 38^ edizione. La quattro giorni culinaria, svoltasi dal 4 al 7 agosto scorso, grazie all'ottima tradizione mangereccia dell'ottimo cibo preparato con sapienza e maestria dalle donne locali, il vero piatto forte della sagra, ha richiamato, complice il caldo di quest'estate e la voglia di tornare a divertirsi numerosissime persone, anche dalla vicina Umbria, ma anche dal maceratese, dal pesarese e dall'anconetano, che hanno gustato le succulente e prelibate pietanze, su tutte la regina, la lumaca piatto povero ma apprezzatissimo, ma anche l'ottimo castrato, le tagliatelle Montemaggio, ma anche ballato e socializzato a ritmo di musica per tutti i gusti.
STEFANO
BALESTRA
TENNIS - GRANDE SUCCESSO PER IL TORNEO OPEN DI SASSOFERRATO
Stefano Baldoni (cat 2.2) è il trionfatore del 9° Open di Sassoferrato "Memorial Lucio Montecchiani". Il tennista umbro, che succede nell’albo d’oro al siciliano Luca Potenza, vincitore nel 2021, ha sconfitto in finale Federico Campana (cat.2.1) 75 62, di fronte ad un grande pubblico. Nella finale di terza categoria successo Edoardo Tommasi del Tennis Club Cantiano ha sconfitto Daniele Giori del Tennis Club Castelraimondo 75 63. Nella finale di quarta categoria Daniele Lattanzi dello Janus Tennis Club Fabriano ha battuto Mattia Bernardini del Tennis Club Matelica 60 60. Sono state belle giornate al Tennis Club Sassoferrato A.S.D. cui hanno preso parte anche il presidente della FIT Marche Emiliano Guzzo e il Presidente del CONI Fabio Luna.
La kermesse organizzata dal tennis club ASD di Sassoferrato, con il patrocinio del comune di Sassoferrato, è il più importante evento tennistico delle Marche e uno dei più importanti in Italia per la tipologia Open, con un ricco montepremi di 10.000 euro, con ospitalità dagli ottavi di finale in poi. Ma il successo di quello che può considerarsi un evento non solo sportivo del comune sentinate, è derivato anche dall’ospitalità che ha accolto atleti e pubblico per tutte le serate della manifestazione, con eventi gastronomici e di socializzazione.
STEFANO BALESTRA
TORNA LA SAGRA DELLA LUMACA A CANCELLI DI FABRIANO
STEFANO BALESTRA
mercoledì 27 luglio 2022
FABRIANO, BASKET E VINCISGRASSI…
Testo di STEFANO BALESTRA
Ma questi sono i vincisgrassi
o le lasagne? Nasce da questa
domanda, da questa battuta, l'idea di scrivere quest’articolo discettando su un
piatto tanto caro ai marchigiani, i vincisgrassi, e le emiliane lasagne, e non
solo.
(Nunzi con il numero 4 ,
da Superbasket dell'epoca)
Il tutto su Facebook, io a Fabriano e il mio interlocutore a
oltre 9000 km di distanza, a Portland,
in Oregon, sulla west coast, la costa occidentale, sull’oceano Pacifico, negli
Stati Uniti. L'interlocutore si chiama Vincenzo
Nunzi che in gioventù, all'inizio degli anni ottanta, poco più che
ventenne, Alberto Bucci volle con se
proveniente dal fiorente vivaio di San Giovanni Valdarno, per costruire la
squadra che poi in due anni avrebbe regalato a Fabriano la serie A1. Era la
stagione 1980-81, quella della promozione in serie A1 sfuggita per un soffio.
La storiografia racconta di come fosse stato l'acquisto più
costoso all'epoca dell’Honky, fu pagato, infatti, 100 milioni di vecchie lire.
Vincenzo, classe 1961, nativo di Pontassieve nel fiorentino, fece un salto
dalla serie C alla serie A2. In realtà Vincenzo, rientrò nell'affare tra San
Giovanni Valdarno e Fabriano che vide approdare in riva al Giano, l'anno
precedente il play Francesco Mannella.
Era un prospetto interessante, veniva da un vivaio di altissimo livello come
quello di San Giovanni Valdarno, che nel 1976 si era fregiato del titolo
italiano Cadetti e scelse Fabriano,
anche se c'era l'interessamento forte nei suoi confronti da parte di Verona. Poi
la carriera di Nunzi dopo Fabriano è stato un susseguirsi di squadre tra
l'Emilia Romagna a Forlì, dove si trasferì nel campionato 1982-83, insieme
all’idolo dei tifosi fabrianesi Leonardo
Sonaglia, la Toscana a Siena e le Marche a Porto Sant’Elpidio e Civitanova.
CHE RICORDI HAI DEL PERIODO DI FABRIANO?
“Abbiamo vissuto, ho avuto la fortuna di vivere un periodo
d'oro per il basket italiano forse non pienamente colto all'epoca. Ho dei
ricordi splendidi, meravigliosi, un grande rapporto con le persone, si viveva
da Dio, anche il gruppo della squadra era cementato. Eravamo tutti amici, il
buonumore accompagnava la squadra, mi ricordo ancora ad esempio le torture del
professor Franco Rosei, il
preparatore atletico della squadra, ma era la giusta conseguenza per gli
obiettivi che volevamo raggiungere. L'obiettivo della squadra andava oltre. La
squadra, il collettivo era quello che contava, Bucci sapeva tenerci sempre su
di giri e avevamo una serenità di spirito che era una delle armi i più. Unico rammarico personale, dal punto di vista
professionale, aver giocato nei due anni a Fabriano poco o niente, ma Alberto Bucci,
grande allenatore, grande persona, aveva
una visione non espansiva nei confronti di noi giovani, preferiva affidarsi ai
più collaudati e navigati elementi con esperienza. La squadra era stata
costruita da Alberto, con un’idea ben precisa… vincere… E così avvenne. Personalmente
ho imparato a stare in un gruppo affiatato, cementato, unito tipo uno per tutti
e tutti per uno, sono rimasto in contatto con Alessandro Gambelli (recentemente scomparso n.d.r.), ma anche con Maurizio Lasi, Massimo Casanova, Mark Crow,
Gianni Tassi con i quali ci sentiamo
spesso e volentieri”.
“Per me Fabriano, per la mia filosofia di vita, era un posto
idilliaco, io amante della natura mi trovavo spesso a passeggiare sul monte
Cucco, oppure sul Catria, oppure essendo amante del cibo anche a Gubbio e zone
limitrofe. Ancora ricordo con grande piacere il calore dei fabrianesi, eravamo
adorati perché avevamo portato l’interesse per il grande basket, in una zona
che era priva di attrazioni cestistiche di alto livello”. All’epoca Fabriano era definita la Cantù dei
poveri, riusciva a portare il 10% della popolazione nelle gare casalinghe e
spesso e volentieri, 500 appassionati assistevano agli allenamenti della band
di Bucci.
“Spesso e volentieri – ricorda Vincenzo- la domenica mattina
dopo la messa facevamo la passeggiata per il corso quando si giocava in casa e
mi ricordo che in più di un'occasione s’incontrava Vittorio Merloni che ti chiedeva come stavi, come andava,
incredibile, veramente incredibile”.
“Una volta erano
ospiti i miei genitori e a mio padre capitò di parlare con il signor Vittorio Merloni e ne rimase
letteralmente entusiasta, non capitava tutti i giorni di parlare a tu per tu
con quello che era all’epoca il presidente di Confindustria”.
Vincenzo oltre al basket aveva un'altra passione e un altro
talento che era quello della cucina. Cosicché nel 2014 si trasferì negli Stati
Uniti d'America dapprima a Dallas e poi a Portland, dove ha lavorato in ristoranti
gestiti da italiani. Poi ecco il lockdown per il covid, durante la pandemia
Vincenzo in quei periodi che comunque il governo americano aveva supportato
economicamente, con dei ristori efficaci, decise di cambiare radicalmente il
proprio mondo del lavoro e di mettersi in proprio. Lavorando per privati, per
aziende, ma anche per chi vuole ed ha piacere di capire anche la cucina
italiana fino in fondo. Recentemente è stato invitato in una scuola, per
raccontare la cucina italiana.
Ed ecco che anche qui riaffiorano i ricordi dei periodi passati a Fabriano e nel centro Italia. “A Fabriano mangiavo spesso al ristorante La Marchigiana, esiste ancora? facevano dei vincisgrassi che me li sogno ancora la notte... Così come mi sogno il ciauscolo, ma è impossibile da importare in America per le restrizioni profonde. Vorrei provare a rifarlo per conto mio, così come faccio per le salsicce toscane, ma non è semplice trovare gli ingredienti, cercherò di farlo aggiustando i sapori”.
“Ma le cose che cerco di fare apprezzare agli americani sono anche
il coniglio in porchetta, la crescia sfogliata di Urbino, la crescia con il
formaggio, i ravioli alla marchigiana, il pesce come ho imparato ad apprezzare
a Civitanova e a Porto Sant'Elpidio con il padellone e la matriciana,
rivisitata e che ho chiamato con il nome de l' amarchigiana”.
“Un lavoro costante e quotidiano, per cercare di far capire
chi siamo e cosa è la nostra cucina, anche se non è semplice da parte degli americani
capire certi piatti. D'altronde Portland è riconosciuta come la città americana
del cibo, della gastronomia, tanto da essere gemellata dal 2003 con Bologna e
nei supermercati di questa metropoli il cui conglomerato urbano raggiunge complessivamente
i 3 milioni di anime, si possono trovare abbastanza facilmente anche dei vini
italiani.
“La cucina che propongo qui in America, è connessa con la mia
esperienza "baskettara" e in parte "spirituale"
(Assisi/Umbria)....quel Crinale, dove si incontrano, Romagna, Toscana, Umbria e
Marche....”
In pratica un ambasciatore, un divulgatore della cucina
italiana e di quella fabrianese e marchigiana in America.
“Io e mia moglie Deborah, abbiamo in mente di fare un lungo
viaggio in Italia, verso ottobre di quest’anno, vorrei fargli conoscere anche i
luoghi in cui ho sviluppato la mia carriera di giocatore. E sicuramente una
puntatina la dedicherò anche a Fabriano”.
NONA EDIZIONE DEL TORNEO OPEN DI SASSOFERRATO
Torna il tennis di alto livello a Sassoferrato con la nona edizione del torneo Open Città di Sassoferrato "Memorial Lucio Montecchiani", che si svolgerà dal 27 luglio al 12 agosto presso i campi del circolo cittadino di tennis del Comune sentinate . L'unico tabellone sarà riservato al singolare maschile con un ricco montepremi di 10.000 euro, con ospitalità dagli ottavi di finale in poi.
La kermesse organizzata dal tennis club ASD di Sassoferrato,
con il patrocinio del comune di Sassoferrato, è più importante evento
tennistico delle Marche ed uno dei più
importanti in Italia a livello Open, ossia aperto a tutte le categorie
tennistiche. Saranno tante ed entusiasmanti le sfide per cercare il successore
nell’albo d’oro del siciliano Luca Potenza (cat. 2.1) che aveva primeggiato nel
2021 sul laziale Gabriele Noce (cat. 2.2). Numerose ed iniziative parallele in
grado di intrattenere il numeroso pubblico che assisterà entusiasta alle sfide
tennistiche, il 5 agosto si svolgerà una cena di pesce, preparata dallo chef
Alessio Bigoni, in collaborazione con Marester Style il cui ricavato sarà
devoluto al Comitato della Croce Rossa di Sassoferrato, e che sarà replicata la
sera successiva, invece dal 7 al 12 agosto ogni sera saranno aperti presso i
campi di gioco gli stand gastronomici , con stuzzichini del territorio che farà
non da cornice alla manifestazione per socializzare in compagnia e in grado di
deliziare di prelibatezze il pubblico.
STEFANO
BALESTRA
TENNIS - SUCCESSO PER LA TERZA EDIZIONE DEL TORNEO DEL BORGO
Si è svolta dal 4 al 21 luglio presso i campi del tennis borgo Fabriano la terza edizione del torneo cittadino di tennis. La manifestazione prevedeva due tabelloni riservati al singolare maschile e l'altro al doppio misto. Nel torneo di singolare maschile ha prevalere tra i 48 iscritti è stato Lorenzo Carnevali che dopo aver regolato in semifinale, Sergio Federici batteva in finale Andrea Bonucci che aveva battuto in semifinale il giovane Francesco Rivosecchi per 6/7 - 6/3- 10/5 (tie break). Il vincitore scrive il proprio nome nell'albo d'oro della manifestazione dopo di quello di Gabriele Pegolo che aveva primeggiato nel 2020 e quello di Giacomo Grossi che aveva vinto nel 2021. Invece sono state otto le coppie che si sono date battaglia nel tabellone del doppio misto a prevalere è stata la coppia Patrizia Manieri e Valerio Cristofanelli che hanno battuto in finale con il punteggio di 6/3 6/3 Alessandra Longo e Andrea Rivosecchi. I vincitori aggiungono i loro nomi nell'albo d'oro che aveva visto prevalere nel 2020 la coppia formata da Barbara Piersigilli e Gianni Regno e nel 2021 la coppia formata da Cristina Guerci e Piergiorgio Castelli. Il presidente factotum del circolo del Borgo, Gabriele Cesari ringrazia l'assicurazione Cattolica di Giulio Bennani per i trofei riservati ai vincitori e un grazie particolare vanno come sempre a tutti i partecipanti e al pubblico sempre appassionato e numeroso durante tutta la manifestazione. Un circolo attivo che vedrà continuare il centro estivo di tennis e a fine settembre riprenderanno i consueti corsi di tennis per bambini e adulti, che dureranno per tutto il periodo invernale e che negli scorsi anni hanno fatto registrare un notevole successo di adesioni.
STEFANO BALESTRA
domenica 3 luglio 2022
UN CALEIDOSCOPIO DI EMOZIONI
Quando passione e lavoro possono fondersi per la valorizzazione dell’ambiente e della fauna delle nostre zone.
testo di STEFANO BALESTRA
Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli
occhi e il cuore come diceva il grande fotografo Henri Cartier - Bresson. E per
chi come il sottoscritto che vi scrive queste righe, piace fare le fotografie,
ma piacciono anche la natura e gli animali, certe immagini sono come una
medicina per l'anima. Quando poi vedi un giovane appassionato di natura, ambiente, che attraverso l’amore
per la fotografia racconta l’essenza della vita, condivide il bello del mondo, lo
è ancora di più. E quando sui social vedi le foto di Jonathan Giovannini,
rimani a bocca aperta, perché attraverso quegli scatti cerchi di capire quello
che il mondo ci sussurra.
Chi è Jonathan?
Jonathan, viene da Sassoferrato, ma nasce a Fabriano il 16 marzo 1994 e ha seguito un percorso di studi che è poco inerente al lavoro che sto facendo, infatti sono ingegnere informatico e lavoro come fornitore esterno per un'importante azienda della Vallesina e riesco comunque a tirare avanti entrambi le attività in parallelo. L’amore per la fotografia da passione sta diventando mano a mano una parte della mia vita professionale. Continuo a studiare, a migliorare le tecniche, a sperimentare l’uso di luci, ombre e tempi diversi.
Come nasce la passione per la fotografia?
La passione per la fotografia, in realtà è una conseguenza in
quanto a me è sempre piaciuto stare in montagna, a contatto con gli animali.
Sei, sette anni fa, ho conosciuto un gruppo di fotografi, tutti i paesaggisti e
abbiamo creato un'associazione no profit Italiana grazie alla quale condividiamo
parecchi momenti. Poi dalla paesaggistica sono passato agli animali, poiché è
molto emozionante quando ti ritrovi faccia a faccia oltre al paesaggio, anche
con la natura viva, con l'animale selvatico. Questa passione è diventata
improvvisamente un bisogno e ora sono dipendente da questo tipo di esperienze.
Come si fa a fotografare un animale che sia una piccola volpe,
un grande orso?
In realtà in ogni foto c'è uno studio dell'ambiente e
dell'animale fatto in precedenza, monitoraggio con il binocolo per capire come
si comporta durante le varie fasi della giornata, delle sue abitudini. La cosa
più importante è il vento, devi metterti sopravento, non facendo captare il tuo
odore e non farti scoprire, fingendo quasi di non esserci.
Tra le tante immagini qual è la preferita?
La mia preferita è quella del muflone fatta sul Monte Catria dove c'è una colonia. L'ho scattata l'anno scorso dopo 6-7 giorni di appostamento, in quell'angolo di montagna correva verso di me in mezzo alla neve, non si era accorto che ci fossi io. Bellissime foto anche perché aveva le corna innevate. Poi appena mi ha visto se n'è andato per la sua strada.
Hai mai avuto paura?
Ero in Abruzzo, e mi sono ritrovato quasi faccia a faccia con un branco di cinghiali che
aveva i cuccioli, erano una quarantina, sembravano formiche quanti erano. Quando
hanno captato la mia presenza, le madri hanno fatto un finto attacco
probabilmente, sono corse verso di me, ma fatalità ha voluto che il terreno
fosse bagnato perché aveva piovuto, il cinghiale scivolava e ha cambiato
percorso evitandomi.
La fotografia, un hobby, una passione, un lavoro, ma ha anche
un costo?
Sicuramente l'investimento iniziale è sostanzioso sia per la
macchina sia per l'obiettivo ma poi con andare il tempo si riesce ad
ammortizzarlo. Nei mesi estivi dello scorso anno dopo la riapertura c'è stata
tanta affluenza ai nostri eventi, ai nostri workshop, le persone avevano voglia
di vivere e di uscire e stare in contatto con la natura.
Quali sono gli scenari preferiti?
In zona i Sibillini sono i più belli, per me è una specie di palestra, sono vicini a casa e dai degli scenari fantastici. In Italia a livello di animali penso che l'Abruzzo sia lo scenario migliore. All'estero, anche se il covid ha frenato un po' tutto, la Slovenia è bella per gli orsi, la Spagna per le aquile.
Tu che sei un osservatore privilegiato come vedi lo stato
della nostra natura?
Nelle nostre zone il patrimonio naturalistico, è ancora messo bene, di fauna ce n’è molta, non sembra ma siamo circondati da tanti animali. L'unica cosa che mi dà fastidio e mi dispiace è vedere i rifiuti gettati così a caso una cosa che odio e non capisco, veramente insopportabile.
Come si concilia il tuo lavoro con la fotografia?
Non è sempre semplice, lavoro come ingegnere come sviluppo
software per clienti importanti con determinate esigenze di tempistiche. Marzo
e Aprile in cui la natura è ferma in cui a livello naturale non c'è grande
movimento per cui posso lavorare tranquillamente mentre settembre-ottobre ad
esempio la stagione più propizia, con gli orsi che stanno per andare in letargo, oppure la
stagione degli amori dei cervi e dei daini. La macchina fotografica è parte di
me, è una terza mano, un terzo occhio.
Ci sono persone interessate alla natura?
Direi che è un'attività in forte crescita ultimamente con
tante persone che si appassionano alla fotografia.
I nostri tempi sono governati dai like, dai follower e tu hai
tantissimi seguaci su Instagram, Facebook eTik Tok.
I social se da un lato sono un male, dall'altro per noi che
ci lavoriamo sono importantissimi perché ci permettono di trovare e mantenere i
contatti con i clienti che ci contattano per il workshop o quant'altro, tramite
Facebook e Instagram ma anche di trovare sponsor. Nel caso dell'auto con cui mi
muovo nella natura una Panda 4 x 4 che
era di mio nonno, ed ora è diventata la mia icona, un'azienda importante d’illuminazione
oltre a fornirmi tutto l'impianto per l’auto, mi ha chiesto di lavorare per
loro, una cosa impensabile una volta. I social, sono un grande biglietto da
visita se si usano con l'intelligenza giusta. Ma anche ad esempio mi è capitato
durante il periodo finale del Covid dello scorso inverno di organizzare un
lavoro in collaborazione con il parco nazionale dei Sibillini. Tante persone ci
scrivevano che erano contenti e ci chiedevano di pubblicare le foto su
Instagram, in quanto pur essendo chiusi in casa, grazie a quegli scatti
riuscivano a immedesimarsi con l'ambiente come se fossero direttamente lì con
noi. Anche perché le fotografie sono in mezzo per rendere partecipi gli altri
della gioia che proviamo nel vedere un qualcosa di speciale.
I social sono una vetrina sulla natura e sono felici di vedere ciò che vedi con i tuoi occhi, raccontando sentimenti ed emozioni senza usare le parole, anche se poi non solo si racconta cosa si vede, ma anche un po’ se stessi.
A volte una foto racconta più di 1000 parole. Quanto conta il
cuore quando fai le foto?
A volte si vede l'animale con distacco, bisogna essere innamorati. La fotografia è il risultato finale di tutto il lavoro che c'è intorno, della passione di ricerca, in studio, di uscite a vuoto prima di fare una foto. Il mio obiettivo è permettere alle persone di unirsi alle mie avventure e ai miei sentimenti attraverso le mie immagini. La cosa più importante per me è andare nella natura, in qualsiasi periodo e con ogni condizione atmosferica, anche di notte, per creare la mia personale interpretazione di ciò che vedo.
Quale è l’animale preferito da fotografare?
Il lupo è notevolmente il mio preferito e non ti stanchi mai
di fotografarlo, anche se a volte ci vuole tantissimo tempo e tantissimi
appostamenti. Un animale affascinante, fantastico, molto intelligente, uno dei
più intelligenti tra gli animali sicuramente. Una sfida continua con loro e se
riesci a fotografare senza farti beccare da loro, perché percepiscono la presenza
umana a forte distanza, è bellissimo soprattutto vederli giocare anche con i
loro cuccioli.
Per cui se il lupo lo conosci si ha una visione differente da
quella di chi pensa che sia solo quello cattivo della favola di cappuccetto
Rosso?
Non esiste il lupo cattivo, se parliamo di quello italico è uno stereotipo, ha molta paura dell'uomo è difficilissimo da avvicinare e che si avvicini, l'uomo non deve temere il lupo, e non dimentichiamo che è importantissimo per l’ecosistema e la catena alimentare.
Quali saranno i prossimi impegni?
In Toscana un evento dedicato alla paesaggistica a maggio, e
negli ultimi due anni a causa del covid e non sono riuscito a organizzare.
Speriamo di farcela quest'anno, con la speranza magari il prossimo anno di
farla anche naturalistica con gli animali, sperando di portare anche
appassionati stranieri.
Quindi in bocca al lupo?.
"Viva il lupo, sempre... altrimenti io non esisterei... "
FABRIANO - III EDIZIONE DEL TORNEO CITTADINO DI TENNIS
Si svolgerà dal 4 al 21 luglio prossimi, presso i campi del tennis Borgo Fabriano il torneo cittadino di tennis giunto alla sua terza edizione. Due i tabelloni in programma come consuetudine, uno riservato al singolare maschile che vedrà 48 contendenti sfidarsi e l'altro al doppio misto dove le coppie pronte a darsi battaglia, saranno 16. La manifestazione organizzata dalla ASD tennis borgo Fabriano, del presidente factotum Gabriele Cesari cerca di far rivivere i fasti del torneo di Santa Maria Maddalena, una volta un must per tutti gli appassionati di tennis fabrianesi. Su due campi del circolo uno in cemento ed uno in erba sintetica si sfideranno fino all’ultimo punto i contendenti, che cercheranno di succedere nell'albo d'oro della manifestazione che ha visto primeggiare nella prima edizione del 2020 Gabriele Pegolo nel singolare maschile e Gianni Regno e Barbara Piersigilli nel doppio misto. Nel 2021 invece il singolare maschile ha visto prevalere Giacomo Grossi mentre invece per quello che riguarda il doppio misto a primeggiare era stata la coppia formata da Piergiorgio Castelli e Cristina Guerci. Ma il circolo borghigiano è molto attivo in questa calda estate, anche con il centro estivo di tennis che richiama così come gli altri anni numerosi bambini, con lezioni di tennis e tante altre attività.
STEFANO
BALESTRA
venerdì 8 aprile 2022
RACCOLTA DI AIUTI DEI LAVORATORI DELL’ARISTON GROUP DI GENGA A FAVORE DELLE POPOLAZIONI UCRAINE
testo raccolto da STEFANO BALESTRA
Prosegue incessante da parte di tanti la corsa al sostegno delle popolazioni dell’Ucraina colpite dall’orrore bellico della guerra, sia nelle città bombardate sia come profughi in fuga. Anche in quest’occasione è stato grande il cuore dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Ariston Group di Genga con un contributo fattivo. Una mano tesa alla popolazione, con la raccolta fondi promossa dalle RSU dello stabilimento Filippo Siciliano, Vincenzo Capitanelli, Paolo Orazi, con il supporto dell'azienda, nelle persone del direttore dello stabilimento l'ingegner Giacomo Donati, della responsabile delle risorse umane, Valentina Secchi, che ha raccolto in pochi giorni 883 euro ai quali si sono aggiunti altri 1000 euro, donati dalla famiglia Merloni, per un totale quindi di 1883 euro. Con i proventi raccolti sono stati acquistati generi di prima necessità come latte pasta riso alimenti in scatola e altre cose e donati direttamente alla Croce Azzurra di Fabriano. Un ringraziamento da tutte le lavoratrici e ai lavoratori che hanno aderito numerosi all'iniziativa, perché questo piccolo gesto concreto di solidarietà, è denso di significato, giacché significa letteralmente donare una parte di se a qualcuno che sta soffrendo che ne ha un reale e urgente bisogno subito.
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