sabato 19 novembre 2022

E ADESSO PER CHI TIFIAMO?


La foto è un po' datata e risale a quattro anni fa, ma oggi così come allora rende bene l'idea. Così come i nostri atleti Azzurri, anche noi saremo davanti alla televisione ad assistere il mondiale degli altri. Infatti, domani cominciano i mondiali di calcio, questi attesi, ma strani mondiali che si giocheranno per la prima volta nel periodo autunnale, a differenza della tradizionale estate, e l'Italia non ci sarà per la seconda volta consecutiva dopo quella della Russia del 2018. Non ci resta quindi che sceglierci una squadra, un'altra squadra per cui tifare e godersi lo spettacolo. Gli azzurri di Mancini dopo il trionfo dell'europeo dello scorso anno, resteranno a casa a vedersi le partite in tv, proprio come noi comuni mortali. Superata l'estromissione dal mondiale qatariota della nostra nazionale, per noi italiani una vera e propria tragedia nazionale, potremmo comunque goderci dello spettacolo riservato dal calcio, per noi italiani lo sport nazionale dal punto di vista emozionale, magari con un po' di distacco, in maniera soporifera, senza il pathos e la tensione emotiva, senza invettive e senza rischiare il coccolone come è avvenuto appunto agli europei dello scorso anno. Ad onor del vero la nostra nazionale ci ha riservato risultati disdicevoli nel decennio precedente con le pessime figure nei Mondiali del Sudafrica, del Brasile, e l'esclusione appunto da quelli della Russia, alla quale si è susseguita appunto quella del mondiale del Qatar. Il calcio italiano sembra aver perso di vista il pallone. Quello che manca sui campi di calcio e' il talento delle nuove generazioni che si individua e si costruisce negli anni con l'organizzazione come mostrano gli esempi spagnoli, tedeschi, belgi e persino i nostri vicini svizzeri. Ma in fondo il bello del pallone sta nel fatto che c'è sempre un minuto, un tempo, una nuova partita per rialzarsi e tornare a vincere, perché non è forte chi non cade ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi sempre. Così non ci resta che cercare di trovare la nostra squadra del cuore come ad esempio personalmente ti farò per la Danimarca di Eriksen oppure così come quattro anni fa il Belgio o anche per la Svizzera, cercando di rendere meno amara l'eliminazione nelle qualificazioni, e d'altro canto forse sarà anche poco sportivo a tifare in maniera poco simpatica contro i nostri acerrimi rivali, in primis la Germania ma il Brasile, la Francia, la Spagna. Buoni mondiali a tutti.

giovedì 3 novembre 2022

DA FAVRIANOPOLI A FAVRITOUR, IL BIS DI NICOLA PIERSIMONI

 di STEFANO BALESTRA

Nicola Piersimoni raddoppia. Infatti, dopo il successo del gioco da tavolo Favrianopoli del 2021, una sorta di Monopoli della città della Carta e messo in commercio per Natale 2021 e la cui finalità benefica era a favore dell’Associazione Oncologica Fabrianese, torna con un nuovo gioco da tavolo, "FaVriTour".


Questa seconda edizione, realizzata grazie al supporto di Sabrina Riccitelli di Marley, anch’essa, oltre ad essere un nobile progetto per far conoscere Fabriano, realizzata in collaborazione con il Palio di San Giovanni Battista, invece sarà dedicata al turismo ed è una sorta di percorso tra le bellezze artistiche della città della carta, dove ci sono domande su Fabriano che se risposte esattamente permetteranno al giocatore, accompagnato da Marino, personaggio che richiama l’iconica figura di mastro Marino, di avanzare lungo le 111 caselle del gioco e vincere e diventare il turista perfetto.

Tre sono i concetti su cui è basato il gioco: divertimento, promozione territoriale, beneficenza, infatti, quest’anno il ricavato sarà devoluto all'Associazione AUSER. Una associazione di volontariato e promozione sociale, impegnata nel favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e valorizzare il loro contributo nella società. Una rete di relazione, solidarietà e partecipazione.

All'interno della scatola del gioco, troviamo una preziosa filigrana realizzata dal Maestro Sandro Tiberi, sulla quale saranno illustrate le istruzioni del gioco, con una strofa in dialetto del Maestro e poeta vernacoliere Teseo Tesei, che avevano contribuito anche all’edizione di Favrianopoli. Altro contributo per la realizzazione del gioco, come detto in precedenza, quello di Sabrina Riccitelli di Marley, che anche questa volta, così come nella precedente occasione di Favrianopoli, ha fornito a Nicola, un aiuto fondamentale per la parte grafica del gioco.

Senza dimenticare il prezioso contributo di Fabriano Storica (www.fabrianostorica.it), sito internet utile per conoscere e diffondere la cultura storica di Fabriano. Una preziosa banca dati virtuale, un contenitore di vecchie fotografie, leggende, curiosità, usanze e personaggi dei tempi andati della città della carta.

Carte CHIAPPECE, GIMO AVANTI, GIMO INDIETRO, nel più autentico e genuino “slang” Fabrianese, che determinano la posizione dei concorrenti sul tabellone rigorosamente diviso in colori delle Porte (Porta Pisana, Porta Cervara, Porta del Piano, Porta del Borgo). Infine troviamo una brochure turistica, tradotta anche in inglese dalla professoressa Antonella Giulietti con info e curiosità sulla nostra amata città. Immortalati sul tabellone il Loggiato San Francesco, Il Palazzo del Podestà e la Fontana Sturinalto, che con la loro bellezza e unicità lasciano a bocca aperta i tanti turisti. Quattro i segnalini, uno per ogni giocatore e poi ci sono sei chiavi formato antico, tra le quali quella d’oro, che se un giocatore ne verrà in possesso durante il gioco, gli permetterà di aprire le porte della città e risulterà il vincitore.

Nicola Piersimoni, venticinque enne studente dell’Università di Macerata presso la facoltà Beni culturali e scienze del turismo, durante le interminabili giornate del primo lockdown del 2020, armato di senso di appartenenza, un pizzico di coraggio e l’entusiasmo di chi è giovane e ci crede, aveva ideato questa iniziativa.

Un gioco da tavolo su Fabriano è importante, perché permette sia di conoscere ancor meglio la propria città e aumentarne in maniera simpatica e caratteristica, il senso di appartenenza sia perché poter condividere con la propria famiglia, un gioco è qualcosa che unisce. Inoltre anche contribuendo alla valorizzazione delle tradizioni del territorio della città della carta e con esso dare un aiuto concreto a chi ne ha particolarmente bisogno, soprattutto in periodi difficili come quelli dei tempi che stiamo vivendo.


L’obiettivo, così come precedentemente accaduto, è quello di mettere in vendita la scatola gioco per le prossime festività natalizie, per una simpatica strenna e per passare tante ore con la famiglia e gli amici.

Favritour, sarà possibile acquistarlo dal prossimo 18 novembre, presso la sede dell’Ente Palio, in Piazza del Comune 35, oppure sarà possibile prenotarlo scrivendo sulla pagina Facebook Favrianopoli, oppure contattando direttamente Nicola, al 3342441598.

mercoledì 28 settembre 2022

FABRIANESI SULLA VIA DEI BORGHI SILENTI

 di Stefano Balestra

Sauro Verdini, “the pelican” per gli amici, dipendente dello stabilimento Whirlpool di Melano - Marischio, dopo i due Cammini di Santiago de Compostela in mountain bike, del 2018 e 2019, si è rimesso in gioco. Questa volta, l’ha fatto, però, scendendo, eccezionalmente in quest’occasione dalla sua due ruote dalla quale non si separa mai, in una specialità per lui nuova...


Questa volta a piedi nel "Cammino dei Borghi Silenti", da vero pellegrino, insieme con altri due fabrianesi, Marino Brunetti e Paolo Gigli, due grandi camminatori. Un evento abbastanza giovane essendo stato creato nel 2019, un perfetto connubio tra natura, storia, paesaggi mozzafiato e sapori antichi. Sauro, Paolo e Marino, zaino in spalla, in quattro giorni, hanno percorso novantacinque chilometri per completare il percorso ad anello, impiegando trentadue ore, per un dislivello di 2670 metri e 135260 passi, uno dietro l’altro da Tenaglie a Tenaglie, un piccolo borgo vicino al lago di Corbara in Umbria, camminando su strade sterrate, sentieri di montagna. E come dice il nome stesso, questo percorso tocca diversi borghi antichi rimessi a nuovo molto caratteristici e molto panoramici, in più si passa anche nella "la tenuta dei ciclamini" dove Mogol ha aperto una sorta di università della musica e ruota attorno al Monte Croce di Serra, il punto più alto dei monti Amerini, compreso nei comuni di Montecchio, Guardea, Avigliano Umbro e Baschi.

I tre “camminatori”, lungo il percorso, immerso in una natura rigogliosa e intatta, in un silenzio rilassante, con il camminare slow che ti fa sentire sospeso nel tempo, hanno incontrato anche ruderi romani, castelli ed eremi misteriosi, che li hanno accompagnati nella scoperta, di uno dei luoghi più affascinanti dell’Umbria, ma forse ancora lontano, ma sicuramente non meno bello dei luoghi della vicina Umbria, più conosciuti dal turismo di massa. Un cammino simile, ai più noti  Cammino di Santiago de Compostela in Spagna e alla via Francigena.


“In questi quattro giorni – dice Sauro- in un clima cameratesco, abbiamo condiviso tutto, camera da letto, pranzo, cena, acqua, e nel mio caso – dice sempre Sauro- anche gli utilissimi antidolorifici e antinfiammatori”.

Cosa ti resta di quest’avventura?  “Calarsi fisicamente e psicologicamente in eventi del genere, ti permette di creare uno scambio e una connessione autentica anche oltre che con questi luoghi magnifici, anche con chi cammina al tuo fianco e mi ha permesso di avere rafforzato, grazie anche alla dimensione tranquilla, che ti permette di ritrovare pace e serenità dalla stressante vita quotidiana di oggigiorno - dice Sauro- l'amicizia con Marino e avere conosciuto una persona speciale come Paolo”.

“Forse in futuro potremmo tentare qualche altra avventura – termina Sauro- ci stiamo organizzando”.

venerdì 16 settembre 2022

BUON COMPLEANNO PRESIDENTE!!!


Nonostante queste ore difficili per le nostre comunità, si alza forte il grido di augurio per Francesco Merloni che domani sabato 17 settembre compirà 97 anni. A farglieli, sono  le maestranze del sito di Genga, uno di quelli storici dell'epopea merloniana. A stringersi forte intorno al fondatore e il presidente onorario di Ariston Group, guidata dal figlio Paolo, per gli auguri di buon compleanno, ma anche di una buona guarigione, poiché Francesco è ancora in convalescenza a causa dell’infortunio occorso qualche settimana fa mentre era in vacanza in Sardegna, tutti i lavoratori, dal direttore della fabbrica Giacomo Donati, all’HR, il responsabile delle risorse umane, Fabrizio Malizia, ai delegati Rsu, Filippo Siciliano, Vincenzo Capitanelli e Paolo Orazi, che hanno tappezzato una bandiera con tutte le loro firme e gli auguri.

Un legame che negli ultimi anni si è fortemente rinsaldato come dimostrato anche dal calore e dall’affetto espresso anche nel 2020 in occasione del covid che aveva colpito Francesco. Un angolo di mondo industriale dove tra la globalizzazione, la post- globalizzazione e scenari mondiali a tinte fosche, il rapporto di lavoro, trova un sincretismo che lo pone al di la del semplice assioma padrone operaio. E come tutte le famiglie degne di questo nome, quando c’è una ricorrenza, ci si fanno gli auguri, che in certi momenti della vita hanno un significato e un calore particolari….

STEFANO BALESTRA

lunedì 15 agosto 2022

SUCCESSO PER LA 38^ EDIZIONE DELLA SAGRA DELLA LUMACA A CANCELLI


La sagra della lumaca di Cancelli di Fabriano, più forte della pandemia. I due anni di stop imposti dal Covid non hanno, infatti, fermato il consueto successo della sagra della lumaca di Cancelli, manifestazione organizzata dal CRAL " Domenico Bilei" e giunta alla sua 38^ edizione. La quattro giorni culinaria, svoltasi dal 4 al 7 agosto scorso, grazie all'ottima tradizione mangereccia dell'ottimo cibo preparato con sapienza e maestria dalle donne locali, il vero piatto forte della sagra, ha richiamato, complice il caldo di quest'estate e la voglia di tornare a divertirsi numerosissime persone, anche dalla vicina Umbria, ma anche dal maceratese, dal pesarese e dall'anconetano, che hanno gustato le succulente e prelibate pietanze, su tutte la regina, la lumaca piatto povero ma apprezzatissimo, ma anche l'ottimo castrato, le tagliatelle Montemaggio, ma anche ballato e socializzato a ritmo di musica per tutti i gusti.

STEFANO BALESTRA

TENNIS - GRANDE SUCCESSO PER IL TORNEO OPEN DI SASSOFERRATO


Stefano Baldoni (cat 2.2) è il trionfatore del 9° Open di Sassoferrato "Memorial Lucio Montecchiani". Il tennista umbro, che succede nell’albo d’oro al siciliano Luca Potenza, vincitore nel 2021, ha sconfitto in finale Federico Campana (cat.2.1) 75 62, di fronte ad un grande pubblico. Nella finale di terza categoria successo Edoardo Tommasi del Tennis Club Cantiano ha sconfitto Daniele Giori del Tennis Club Castelraimondo 75 63. Nella finale di quarta categoria Daniele Lattanzi dello Janus Tennis Club Fabriano ha battuto Mattia Bernardini del Tennis Club Matelica 60 60. Sono state belle giornate al Tennis Club Sassoferrato A.S.D. cui hanno preso parte anche il presidente della FIT Marche Emiliano Guzzo e il Presidente del CONI Fabio Luna.

La kermesse organizzata dal tennis club ASD di Sassoferrato, con il patrocinio del comune di Sassoferrato, è il più importante evento tennistico delle Marche e uno dei più importanti in Italia per la tipologia Open, con un ricco montepremi di 10.000 euro, con ospitalità dagli ottavi di finale in poi. Ma il successo di quello che può considerarsi un evento non solo sportivo del comune sentinate, è derivato anche dall’ospitalità che ha accolto atleti e pubblico per tutte le serate della manifestazione, con eventi gastronomici e di socializzazione.

STEFANO BALESTRA

TORNA LA SAGRA DELLA LUMACA A CANCELLI DI FABRIANO


Dopo due anni di stop a causa del Covid, torna la Sagra della lumaca a Cancelli che è giunta alla sua 38^ edizione. Dal 4 al 7 agosto prossimo, la simpatica frazione fabrianese si popolerà di tanti appassionati della buona cucina, desiderosi di riassaporare le famose e gustose lumache di monte, le tagliatelle Montemaggio, la grigliata, il pesce, gli gnocchi al sugo d’oca, castrato, crescia, affettati, panini, bruschette, frittelle, ciambelle, insomma qualsiasi pietanza in grado di accontentare anche i palati più sopraffini, che in tanti anni, hanno saputo apprezzare le leccornie sapientemente preparate dalle donne cancellane, il vero segreto del successo di questa kermesse che sarà allietata in ogni serata da ottima musica, giochi, in grado di far passare qualche ora spensierata in questa calda estate 2022.  Buon divertimento a tutte e a tutti!

STEFANO BALESTRA

mercoledì 27 luglio 2022

FABRIANO, BASKET E VINCISGRASSI…

Testo di STEFANO BALESTRA

Ma questi sono i vincisgrassi o le lasagne? Nasce da questa domanda, da questa battuta, l'idea di scrivere quest’articolo discettando su un piatto tanto caro ai marchigiani, i vincisgrassi, e le emiliane lasagne, e non solo.

(Nunzi con il numero 4 ,
da Superbasket dell'epoca)

Il tutto su Facebook, io a Fabriano e il mio interlocutore a oltre 9000 km di distanza, a Portland, in Oregon, sulla west coast, la costa occidentale, sull’oceano Pacifico, negli Stati Uniti. L'interlocutore si chiama Vincenzo Nunzi che in gioventù, all'inizio degli anni ottanta, poco più che ventenne, Alberto Bucci volle con se proveniente dal fiorente vivaio di San Giovanni Valdarno, per costruire la squadra che poi in due anni avrebbe regalato a Fabriano la serie A1. Era la stagione 1980-81, quella della promozione in serie A1 sfuggita per un soffio.

La storiografia racconta di come fosse stato l'acquisto più costoso all'epoca dell’Honky, fu pagato, infatti, 100 milioni di vecchie lire. Vincenzo, classe 1961, nativo di Pontassieve nel fiorentino, fece un salto dalla serie C alla serie A2. In realtà Vincenzo, rientrò nell'affare tra San Giovanni Valdarno e Fabriano che vide approdare in riva al Giano, l'anno precedente il play Francesco Mannella. Era un prospetto interessante, veniva da un vivaio di altissimo livello come quello di San Giovanni Valdarno, che nel 1976 si era fregiato del titolo italiano Cadetti e scelse Fabriano, anche se c'era l'interessamento forte nei suoi confronti da parte di Verona. Poi la carriera di Nunzi dopo Fabriano è stato un susseguirsi di squadre tra l'Emilia Romagna a Forlì, dove si trasferì nel campionato 1982-83, insieme all’idolo dei tifosi fabrianesi Leonardo Sonaglia, la Toscana a Siena e le Marche a Porto Sant’Elpidio e Civitanova.

CHE RICORDI HAI DEL PERIODO DI FABRIANO?

“Abbiamo vissuto, ho avuto la fortuna di vivere un periodo d'oro per il basket italiano forse non pienamente colto all'epoca. Ho dei ricordi splendidi, meravigliosi, un grande rapporto con le persone, si viveva da Dio, anche il gruppo della squadra era cementato. Eravamo tutti amici, il buonumore accompagnava la squadra, mi ricordo ancora ad esempio le torture del professor Franco Rosei, il preparatore atletico della squadra, ma era la giusta conseguenza per gli obiettivi che volevamo raggiungere. L'obiettivo della squadra andava oltre. La squadra, il collettivo era quello che contava, Bucci sapeva tenerci sempre su di giri e avevamo una serenità di spirito che era una delle armi i più.  Unico rammarico personale, dal punto di vista professionale, aver giocato nei due anni a Fabriano poco o niente, ma Alberto Bucci, grande allenatore, grande persona,  aveva una visione non espansiva nei confronti di noi giovani, preferiva affidarsi ai più collaudati e navigati elementi con esperienza. La squadra era stata costruita da Alberto, con un’idea ben precisa… vincere… E così avvenne. Personalmente ho imparato a stare in un gruppo affiatato, cementato, unito tipo uno per tutti e tutti per uno, sono rimasto in contatto con Alessandro Gambelli (recentemente scomparso n.d.r.), ma anche con Maurizio Lasi, Massimo Casanova, Mark Crow, Gianni Tassi con i quali ci sentiamo spesso e volentieri”.

“Per me Fabriano, per la mia filosofia di vita, era un posto idilliaco, io amante della natura mi trovavo spesso a passeggiare sul monte Cucco, oppure sul Catria, oppure essendo amante del cibo anche a Gubbio e zone limitrofe. Ancora ricordo con grande piacere il calore dei fabrianesi, eravamo adorati perché avevamo portato l’interesse per il grande basket, in una zona che era priva di attrazioni cestistiche di alto livello”.  All’epoca Fabriano era definita la Cantù dei poveri, riusciva a portare il 10% della popolazione nelle gare casalinghe e spesso e volentieri, 500 appassionati assistevano agli allenamenti della band di Bucci.

“Spesso e volentieri – ricorda Vincenzo- la domenica mattina dopo la messa facevamo la passeggiata per il corso quando si giocava in casa e mi ricordo che in più di un'occasione s’incontrava Vittorio Merloni che ti chiedeva come stavi, come andava, incredibile, veramente incredibile”.

 “Una volta erano ospiti i miei genitori e a mio padre capitò di parlare con il signor Vittorio Merloni e ne rimase letteralmente entusiasta, non capitava tutti i giorni di parlare a tu per tu con quello che era all’epoca il presidente di Confindustria”.

Vincenzo oltre al basket aveva un'altra passione e un altro talento che era quello della cucina. Cosicché nel 2014 si trasferì negli Stati Uniti d'America dapprima a Dallas e poi a Portland, dove ha lavorato in ristoranti gestiti da italiani. Poi ecco il lockdown per il covid, durante la pandemia Vincenzo in quei periodi che comunque il governo americano aveva supportato economicamente, con dei ristori efficaci, decise di cambiare radicalmente il proprio mondo del lavoro e di mettersi in proprio. Lavorando per privati, per aziende, ma anche per chi vuole ed ha piacere di capire anche la cucina italiana fino in fondo. Recentemente è stato invitato in una scuola, per raccontare la cucina italiana.


Ed ecco che anche qui riaffiorano i ricordi dei periodi passati a Fabriano e nel centro Italia. “A Fabriano mangiavo spesso al ristorante La Marchigiana, esiste ancora? facevano dei vincisgrassi che me li sogno ancora la notte... Così come mi sogno il ciauscolo, ma è impossibile da importare in America per le restrizioni profonde. Vorrei provare a rifarlo per conto mio, così come faccio per le salsicce toscane, ma non è semplice trovare gli ingredienti, cercherò di farlo aggiustando i sapori”.

“Ma le cose che cerco di fare apprezzare agli americani sono anche il coniglio in porchetta, la crescia sfogliata di Urbino, la crescia con il formaggio, i ravioli alla marchigiana, il pesce come ho imparato ad apprezzare a Civitanova e a Porto Sant'Elpidio con il padellone e la matriciana, rivisitata e che ho chiamato con il nome de l' amarchigiana”.

“Un lavoro costante e quotidiano, per cercare di far capire chi siamo e cosa è la nostra cucina, anche se non è semplice da parte degli americani capire certi piatti. D'altronde Portland è riconosciuta come la città americana del cibo, della gastronomia, tanto da essere gemellata dal 2003 con Bologna e nei supermercati di questa metropoli il cui conglomerato urbano raggiunge complessivamente i 3 milioni di anime, si possono trovare abbastanza facilmente anche dei vini italiani.

“La cucina che propongo qui in America, è connessa con la mia esperienza "baskettara" e in parte "spirituale" (Assisi/Umbria)....quel Crinale, dove si incontrano, Romagna, Toscana, Umbria e Marche....”

In pratica un ambasciatore, un divulgatore della cucina italiana e di quella fabrianese e  marchigiana in America.

“Io e mia moglie Deborah, abbiamo in mente di fare un lungo viaggio in Italia, verso ottobre di quest’anno, vorrei fargli conoscere anche i luoghi in cui ho sviluppato la mia carriera di giocatore. E sicuramente una puntatina la dedicherò anche a Fabriano”.

NONA EDIZIONE DEL TORNEO OPEN DI SASSOFERRATO


Torna il tennis di alto livello a Sassoferrato con la nona edizione del torneo Open Città di Sassoferrato "Memorial  Lucio Montecchiani", che si svolgerà dal 27 luglio al 12 agosto presso i campi del circolo cittadino di  tennis del Comune sentinate . L'unico tabellone sarà riservato al singolare maschile con un ricco montepremi di 10.000 euro, con ospitalità dagli ottavi di finale in poi.

La kermesse organizzata dal tennis club ASD di Sassoferrato, con il patrocinio del comune di Sassoferrato, è più importante evento tennistico delle Marche  ed uno dei più importanti in Italia a livello Open, ossia aperto a tutte le categorie tennistiche. Saranno tante ed entusiasmanti le sfide per cercare il successore nell’albo d’oro del siciliano Luca Potenza (cat. 2.1) che aveva primeggiato nel 2021 sul laziale Gabriele Noce (cat. 2.2). Numerose ed iniziative parallele in grado di intrattenere il numeroso pubblico che assisterà entusiasta alle sfide tennistiche, il 5 agosto si svolgerà una cena di pesce, preparata dallo chef Alessio Bigoni, in collaborazione con Marester Style il cui ricavato sarà devoluto al Comitato della Croce Rossa di Sassoferrato, e che sarà replicata la sera successiva, invece dal 7 al 12 agosto ogni sera saranno aperti presso i campi di gioco gli stand gastronomici , con stuzzichini del territorio che farà non da cornice alla manifestazione per socializzare in compagnia e in grado di deliziare di prelibatezze il pubblico.

 

STEFANO BALESTRA

TENNIS - SUCCESSO PER LA TERZA EDIZIONE DEL TORNEO DEL BORGO


Si è svolta dal 4 al 21 luglio presso i campi del tennis borgo Fabriano la terza edizione del torneo cittadino di tennis. La manifestazione prevedeva due tabelloni riservati al singolare maschile e l'altro al doppio misto. Nel torneo di singolare maschile ha prevalere tra i 48 iscritti è stato Lorenzo Carnevali che dopo aver regolato in semifinale, Sergio Federici batteva in finale Andrea Bonucci che aveva battuto in semifinale il giovane Francesco Rivosecchi per 6/7 - 6/3- 10/5 (tie break). Il vincitore scrive il proprio nome nell'albo d'oro della manifestazione dopo di quello di Gabriele Pegolo che aveva primeggiato nel 2020 e quello di Giacomo Grossi che aveva vinto nel 2021. Invece sono state otto le coppie che si sono date battaglia nel tabellone del doppio misto a prevalere è stata la coppia Patrizia Manieri e Valerio Cristofanelli che hanno battuto in finale con il punteggio di 6/3 6/3 Alessandra Longo e Andrea Rivosecchi. I vincitori aggiungono i loro nomi nell'albo d'oro che aveva visto prevalere nel 2020 la coppia formata da Barbara Piersigilli e Gianni Regno e nel 2021 la coppia formata da Cristina Guerci e Piergiorgio Castelli. Il presidente factotum del circolo del Borgo, Gabriele Cesari ringrazia l'assicurazione Cattolica di Giulio Bennani per i trofei riservati ai vincitori e un grazie particolare vanno come sempre a tutti i partecipanti e al pubblico sempre appassionato e numeroso durante tutta la manifestazione. Un circolo attivo che vedrà continuare il centro estivo di tennis e a fine settembre riprenderanno i consueti corsi di tennis per bambini e adulti, che dureranno per tutto il periodo invernale e che negli scorsi anni hanno fatto registrare un notevole successo di adesioni.

STEFANO BALESTRA


domenica 3 luglio 2022

UN CALEIDOSCOPIO DI EMOZIONI

 Quando passione e lavoro possono fondersi per la valorizzazione dell’ambiente e della fauna delle nostre zone.

testo di STEFANO BALESTRA

Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore come diceva il grande fotografo Henri Cartier - Bresson. E per chi come il sottoscritto che vi scrive queste righe, piace fare le fotografie, ma piacciono anche la natura e gli animali, certe immagini sono come una medicina per l'anima. Quando poi vedi un giovane appassionato  di natura, ambiente, che attraverso l’amore per la fotografia racconta l’essenza della vita, condivide il bello del mondo, lo è ancora di più. E quando sui social vedi le foto di Jonathan Giovannini, rimani a bocca aperta, perché attraverso quegli scatti cerchi di capire quello che il mondo ci sussurra.

 


Chi è Jonathan?

Jonathan, viene da Sassoferrato, ma nasce a Fabriano il 16 marzo 1994 e ha seguito un percorso di studi che è poco inerente al lavoro che sto facendo, infatti sono ingegnere informatico e lavoro come fornitore esterno per un'importante azienda della Vallesina e riesco comunque a tirare avanti entrambi le attività in parallelo. L’amore per la fotografia da passione sta diventando mano a mano una parte della mia vita professionale. Continuo a studiare, a migliorare le tecniche, a sperimentare l’uso di luci, ombre e tempi diversi.


 

Come nasce la passione per la fotografia?

La passione per la fotografia, in realtà è una conseguenza in quanto a me è sempre piaciuto stare in montagna, a contatto con gli animali. Sei, sette anni fa, ho conosciuto un gruppo di fotografi, tutti i paesaggisti e abbiamo creato un'associazione no profit Italiana grazie alla quale condividiamo parecchi momenti. Poi dalla paesaggistica sono passato agli animali, poiché è molto emozionante quando ti ritrovi faccia a faccia oltre al paesaggio, anche con la natura viva, con l'animale selvatico. Questa passione è diventata improvvisamente un bisogno e ora sono dipendente da questo tipo di esperienze.

 

Come si fa a fotografare un animale che sia una piccola volpe, un grande orso?

In realtà in ogni foto c'è uno studio dell'ambiente e dell'animale fatto in precedenza, monitoraggio con il binocolo per capire come si comporta durante le varie fasi della giornata, delle sue abitudini. La cosa più importante è il vento, devi metterti sopravento, non facendo captare il tuo odore e non farti scoprire, fingendo quasi di non esserci.


Tra le tante immagini qual è la preferita?

La mia preferita è quella del muflone fatta sul Monte Catria dove c'è una colonia. L'ho scattata l'anno scorso dopo 6-7 giorni di appostamento,  in quell'angolo di montagna correva verso di me in mezzo alla neve, non si era accorto che ci fossi io. Bellissime foto anche perché aveva le corna innevate. Poi appena mi ha visto se n'è andato per la sua strada.


 

Hai mai avuto paura?

Ero in Abruzzo, e mi sono ritrovato quasi  faccia a faccia con un branco di cinghiali che aveva i cuccioli, erano una quarantina, sembravano formiche quanti erano. Quando hanno captato la mia presenza, le madri hanno fatto un finto attacco probabilmente, sono corse verso di me, ma fatalità ha voluto che il terreno fosse bagnato perché aveva piovuto, il cinghiale scivolava e ha cambiato percorso evitandomi.

 

La fotografia, un hobby, una passione, un lavoro, ma ha anche un costo?

Sicuramente l'investimento iniziale è sostanzioso sia per la macchina sia per l'obiettivo ma poi con andare il tempo si riesce ad ammortizzarlo. Nei mesi estivi dello scorso anno dopo la riapertura c'è stata tanta affluenza ai nostri eventi, ai nostri workshop, le persone avevano voglia di vivere e di uscire e stare in contatto con la natura.

 

 

Quali sono gli scenari preferiti?

In zona i Sibillini sono i più belli, per me è una specie di palestra, sono vicini a casa e dai degli scenari fantastici. In Italia a livello di animali penso che l'Abruzzo sia lo scenario migliore. All'estero, anche se il covid ha frenato un po' tutto, la Slovenia è bella per gli orsi, la Spagna per le aquile.


 

 

Tu che sei un osservatore privilegiato come vedi lo stato della nostra natura?

Nelle nostre zone il patrimonio naturalistico, è ancora messo bene, di fauna ce n’è molta, non sembra ma siamo circondati da tanti animali. L'unica cosa che mi dà fastidio e mi dispiace è vedere i rifiuti gettati così a caso una cosa che odio e non capisco, veramente insopportabile.


 

Come si concilia il tuo lavoro con la fotografia?

Non è sempre semplice, lavoro come ingegnere come sviluppo software per clienti importanti con determinate esigenze di tempistiche. Marzo e Aprile in cui la natura è ferma in cui a livello naturale non c'è grande movimento per cui posso lavorare tranquillamente mentre settembre-ottobre ad esempio la stagione più propizia, con gli orsi  che stanno per andare in letargo, oppure la stagione degli amori dei cervi e dei daini. La macchina fotografica è parte di me, è una terza mano, un terzo occhio.

 

Ci sono persone interessate alla natura?

Direi che è un'attività in forte crescita ultimamente con tante persone che si appassionano alla fotografia.

 

I nostri tempi sono governati dai like, dai follower e tu hai tantissimi seguaci su Instagram, Facebook eTik Tok.

I social se da un lato sono un male, dall'altro per noi che ci lavoriamo sono importantissimi perché ci permettono di trovare e mantenere i contatti con i clienti che ci contattano per il workshop o quant'altro, tramite Facebook e Instagram ma anche di trovare sponsor. Nel caso dell'auto con cui mi muovo nella natura una  Panda 4 x 4 che era di mio nonno, ed ora è diventata la mia icona, un'azienda importante d’illuminazione oltre a fornirmi tutto l'impianto per l’auto, mi ha chiesto di lavorare per loro, una cosa impensabile una volta. I social, sono un grande biglietto da visita se si usano con l'intelligenza giusta. Ma anche ad esempio mi è capitato durante il periodo finale del Covid dello scorso inverno di organizzare un lavoro in collaborazione con il parco nazionale dei Sibillini. Tante persone ci scrivevano che erano contenti e ci chiedevano di pubblicare le foto su Instagram, in quanto pur essendo chiusi in casa, grazie a quegli scatti riuscivano a immedesimarsi con l'ambiente come se fossero direttamente lì con noi. Anche perché le fotografie sono in mezzo per rendere partecipi gli altri della gioia che proviamo nel vedere un qualcosa di speciale.

I social sono una vetrina sulla natura e sono felici di vedere ciò che vedi con i tuoi occhi, raccontando sentimenti ed emozioni senza usare le parole, anche se poi non solo si racconta cosa si vede, ma anche un po’ se stessi.


 

A volte una foto racconta più di 1000 parole. Quanto conta il cuore quando fai le foto?

A volte si vede l'animale con distacco, bisogna essere innamorati. La fotografia è il risultato finale di tutto il lavoro che c'è intorno, della passione di ricerca, in studio, di uscite a vuoto prima di fare una foto. Il mio obiettivo è permettere alle persone di unirsi alle mie avventure e ai miei sentimenti attraverso le mie immagini. La cosa più importante per me è andare nella natura, in qualsiasi periodo e con ogni condizione atmosferica, anche di notte, per creare la mia personale interpretazione di ciò che vedo.


 

Quale è l’animale preferito da fotografare?

Il lupo è notevolmente il mio preferito e non ti stanchi mai di fotografarlo, anche se a volte ci vuole tantissimo tempo e tantissimi appostamenti. Un animale affascinante, fantastico, molto intelligente, uno dei più intelligenti tra gli animali sicuramente. Una sfida continua con loro e se riesci a fotografare senza farti beccare da loro, perché percepiscono la presenza umana a forte distanza, è bellissimo soprattutto vederli giocare anche con i loro cuccioli.

 

Per cui se il lupo lo conosci si ha una visione differente da quella di chi pensa che sia solo quello cattivo della favola di cappuccetto Rosso?

Non esiste il lupo cattivo, se parliamo di quello italico è uno stereotipo, ha molta paura dell'uomo è difficilissimo da avvicinare e che si avvicini,  l'uomo non deve temere il lupo, e non dimentichiamo che è importantissimo per l’ecosistema e la catena alimentare.


 

Quali saranno i prossimi impegni?

In Toscana un evento dedicato alla paesaggistica a maggio, e negli ultimi due anni a causa del covid e non sono riuscito a organizzare. Speriamo di farcela quest'anno, con la speranza magari il prossimo anno di farla anche naturalistica con gli animali, sperando di portare anche appassionati stranieri.

 

Quindi in bocca al lupo?.

"Viva il lupo, sempre... altrimenti io non esisterei... "

 

FABRIANO - III EDIZIONE DEL TORNEO CITTADINO DI TENNIS

Si svolgerà dal 4 al 21 luglio prossimi, presso i campi del tennis Borgo Fabriano il torneo cittadino di tennis giunto alla sua terza edizione. Due i tabelloni in programma come consuetudine, uno riservato al singolare maschile che vedrà 48 contendenti sfidarsi e l'altro al doppio misto dove le coppie pronte a darsi battaglia, saranno 16. La manifestazione organizzata dalla ASD tennis borgo Fabriano, del presidente factotum Gabriele Cesari cerca di far rivivere i fasti del torneo di Santa Maria Maddalena, una volta un must per tutti gli appassionati di tennis fabrianesi. Su due campi del circolo uno in cemento ed uno in erba sintetica si sfideranno fino all’ultimo punto i contendenti, che cercheranno di succedere nell'albo d'oro della manifestazione che ha visto primeggiare nella prima edizione del 2020 Gabriele Pegolo nel singolare maschile e Gianni Regno e Barbara Piersigilli nel doppio misto. Nel 2021 invece  il singolare maschile ha visto prevalere Giacomo Grossi mentre invece per quello che riguarda il doppio misto a primeggiare era stata la coppia formata da Piergiorgio Castelli e Cristina Guerci. Ma il circolo borghigiano è molto attivo in questa calda estate, anche con il centro estivo di tennis che richiama così come gli altri anni numerosi bambini, con lezioni di tennis e tante altre attività.

STEFANO BALESTRA

venerdì 8 aprile 2022

RACCOLTA DI AIUTI DEI LAVORATORI DELL’ARISTON GROUP DI GENGA A FAVORE DELLE POPOLAZIONI UCRAINE

testo raccolto da STEFANO BALESTRA

Prosegue incessante da parte di tanti la corsa al sostegno delle popolazioni dell’Ucraina colpite dall’orrore bellico della guerra, sia nelle città bombardate sia come profughi in fuga. Anche in quest’occasione è stato grande il cuore dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Ariston Group di Genga con un contributo fattivo. Una mano tesa alla popolazione, con la raccolta fondi promossa dalle RSU dello stabilimento Filippo Siciliano, Vincenzo Capitanelli, Paolo Orazi, con il supporto dell'azienda, nelle persone del direttore dello stabilimento l'ingegner Giacomo Donati, della responsabile delle risorse umane, Valentina Secchi, che ha raccolto in pochi giorni 883 euro ai quali si sono aggiunti altri 1000 euro, donati dalla famiglia Merloni, per un totale quindi di 1883 euro. Con i proventi raccolti sono stati acquistati generi di prima necessità come latte pasta riso alimenti in scatola e altre cose e donati direttamente alla Croce Azzurra di Fabriano. Un ringraziamento da tutte le lavoratrici e ai lavoratori che hanno aderito numerosi all'iniziativa, perché questo piccolo gesto concreto di solidarietà, è denso di significato, giacché significa letteralmente donare una parte di se a qualcuno che sta soffrendo che ne ha un reale e urgente bisogno subito.





 

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