venerdì 25 ottobre 2024

SECONDO AMARCORD MELANO e ALBACINA

 Di STEFANO BALESTRA

Si è svolto il secondo Amarcord Albacina & Melano dei lavoratori degli ex stabilimenti Merloni delle due frazioni fabrianesi. Il primo oggi di proprietà della Ariston Group di Paolo Merloni, recentemente è stato la camera ardente dello scomparso capitano d’industria Francesco Merloni, l’ultimo della dinastia. Il secondo, invece dallo scorso aprile, è diventato di proprietà della Beko Europe che lo ha rilevato dalla Whirlpool Emea, che a sua volta lo aveva acquisito dalla Indesit Company della famiglia di Vittorio Merloni. Due siti fiore all'occhiello dell’epopea merloniana, icone di una Fabriano che era una delle capitali Mondiali del “bianco” e l’Italia era il primo produttore europeo di elettrodomestici, ma questo rispetto ad oggi era un'altra storia.

Dopo la foto di rito di gruppo sulla scalinata della Cattedrale di Fabriano di San Venanzo i partecipanti si sono spostati presso la mensa degli uffici centrali della ex Indesit per consumare il pranzo sapientemente preparato dalla Ristorart di Fabrizio Palanca e Simone Chiodi. Dopo il consueto benvenuto da parte del comitato organizzatore, un minuto di raccoglimento per onorare la memoria come detto di Francesco Merloni e di tutti i colleghi saliti in cielo che purtroppo non ci sono più, un pensiero a coloro che oggi non sono più con noi, ma che fanno parte dei nostri ricordi e rimarranno sempre nei nostri cuori. Oltre cento ex lavoratori e attuali, da operai, impiegati, diversi direttori dei due siti, dirigenti, si sono ritrovati grazie all’ infaticabile opera del comitato organizzatore intorno ai tavoli per gustare le prelibate pietanze in grado di soddisfare ogni palato e tra una portata e l'altra, fra risate e battute, sono stati condivisi momenti passati insieme e ricordare vecchi personaggi. Intorno ai tavoli c'erano tanti lavoratori che nei lontani anni sessanta e settanta, contribuirono da protagonisti alla costruzione, alla crescita e al successo delle fabbriche fabrianesi di Vittorio Merloni, ad alcuni lavoratori dei tempi di oggi. Come sempre l'incontro è stato emozionante soprattutto per quelli che non si erano rivisti da tanti anni, con gli occhi umidi di commozione, un momento per tornare indietro nel tempo e onorare stima e amicizia inossidabili. Perché i rapporti umani vanno ben oltre a quelli di lavoro, e dove il luogo di lavoro, se è vissuto nella giusta dimensione, può diventare un'occasione di aggregazione, rispetto e condivisione di valori, che possono rimanere impressi nonostante il passare degli anni. E come ogni rimpatriata degna di questo nome non poteva mancare la torta per celebrare l'evento, con tanto di immagini dedicate alla famiglia Merloni. Il comitato organizzatore ringrazia tutti coloro che si sono adoperati fattivamente per la riuscita del vernissage ma soprattutto tutti i presenti,  che con il loro calore e spirito familiare hanno permesso la buona riuscita della conviviale, e che hanno ricevuto la fotografia ricordo, con i saluti finali intrisi della speranza di ritrovarsi ancora insieme il prossimo anno.

mercoledì 2 ottobre 2024

ADDIO A FRANCESCO MERLONI A 99 ANNI, L'ULTIMO ARTICOLO IN OCCASIONE DEL COMPLEANNO


( da  Il Sole 24 ore) 
Si è spento ieri 1° ottobre nel suo letto di Fabriano all’età di novantanove anni – pianto dalla famiglia, rimpianto dalla sua comunità e amato dagli amici imprenditori – Francesco Merloni. Il figlio di Aristide, il fondatore della dinastia Merloni che ha letteralmente inventato il mito della Terza Italia in quelle Marche lontane da tutto e capaci di costruire da zero l’industrializzazione del Boom Economico, è stato prima di ogni cosa un uomo di comunità. Imprenditore – con la specializzazione del ramo paterno lasciatogli dal padre trasformato nell’azienda modello di Ariston – ha scelto di unificare la meccanica e l’agricoltura, favorendo il mantenimento della radice contadina dei suoi operai, che l’economista Giorgio Fuà chiamava “metalmezzadri”.
In questo, ha perfettamente seguito la lezione di Aristide, il padre che è stato un piccolo Titano dell’economia italiana, ancora oggi avvolto dal mistero per la sua formidabile abilità industriale e commerciale e ricordato per la grande umanità e la spinta solidaristica. Visionario, Francesco Merloni ha avuto la forza – a differenza di tanti altri imprenditori di seconda generazione – di attraversare indenne la globalizzazione degli anni Novanta, anche grazie a un meccanismo di delega intra-famigliare e manageriale non soltanto formalistico, ma sostanziale.

Uomo di passione politica, non ha mai nascosto la sua visione di cattolico progressista, desideroso di tenere insieme la dottrina sociale della Chiesa e il profitto delle aziende e in grado, nonostante le mille contraddizioni del nostro tempo, di cogliere appieno la forza del capitalismo dal volto umano che segna – in mille province e in mille territori – il modello italiano.

Niente di paternalistico. Semmai, l’idea che sia possibile conciliare il borgo e il mondo, i luoghi distanti dalle metropoli e il potere istituzionale che, nelle grandi città, risiede. Non a caso, Francesco Merloni ha scelto di accettare l’incarico di Giuliano Amato, nella sua prima esperienza di governo, e di Carlo Azeglio Ciampi, presidente del Consiglio, quale ministro dei Lavori pubblici, negli anni cruciali compresi fra il 1992 e il 1994, quando l’Italia – fra Mani Pulite, crollo della Prima repubblica, crisi di finanza nazionale, attentati della criminalità organizzata – è stata più volte sull’orlo del baratro.

Ingegnere industriale, parlamentare nella Democrazia Cristiana negli anni Settanta (sei legislature), imprenditore e autore a oltre novant’anni di un bellissimo libro che è anche un testamento spirituale come “Il secolo dello sviluppo. Internazionalizzazione e coscienza territoriale”.

La cosa che più colpiva amici e parenti in Francesco Merloni era la capacità di conciliare la visione politica e le piccole gioie quotidiane, la lettura dei saggi più ponderosi e la chiacchierata con gli amici che hanno fatto, da Fabriano, meno strada di lui, ma che non sono mai usciti dal suo cuore e dalla sua mente. Una persona determinata, ma buona, consapevole – con la classica ironia e autoironia marchigiana – che la durezza e la cattiveria alla fine stancano e stufano. Se l’Italia ha sperimentato la Grande Bellezza del Boom Economico, la lunga transizione degli anni Settanta e Ottanta e la salvezza – nonostante tutto – dal rischio del crollo dei primi anni Novanta, si deve anche e soprattutto a persone come Francesco Merloni. Mancherà a tutti.

martedì 1 ottobre 2024

SECONDO AMARCORD MELANO e ALBACINA IL 19 OTTOBRE

Dopo il grande successo del 2023, che aveva visto ritrovarsi insieme quasi duecento persone, si svolgerà sabato 19 ottobre la seconda edizione dell'amarcord Albacina & Melano per tutti i lavoratori degli stabilimenti ex Merloni. Il vernissage che si aprirà con il ritrovo alle 12,15 presso la scalinata della cattedrale di San Venanzio per la consueta foto ricordo per poi pranzare presso la mensa degli uffici centrali ex Indesit in via A. Merloni 47. L’evento sarà aperto a tutti coloro che a qualsiasi titolo sono stati dipendenti di Melano o Albacina.

Il costo è fissato in 38 €, compresa la foto ricordo, con una caparra di 18 € da versare secondo le modalità indicate, al momento dell’adesione. 

Anche questa sarà sicuramente una giornata trascorsa in fraterna allegria e compagnia, per ricordare con gioia gli anni d'oro dell'epopea merloniana, tra commozione e aneddoti di tempi unici, ricordando un'esperienza lavorativa ma sicuramente ancor più di vita.

 

STEFANO BALESTRA



 

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